giovedì 24 gennaio 2019

Vuoto. I Bastardi di Pizzofalcone #7...

... di Maurizio de Giovanni.

La scheda del libro sul sito della casa editrice Einaudi

La squadra di poliziotti del commissariato di Pizzofalcone ha dimostrato di essere all'altezza del ruolo che riveste. Palma, il dirigente pro tempore del commisariato, è stato promosso, e ciò sembra essere un buon segnale per la permanenza in vita della squadra. Quando un'insegnante arriva al commissariato preoccupata per l'irreperibilità di una collega, moglie di un uomo molto influente, i Bastardi sanno di trovarsi di fronte ad un'indagine molto delicata, in cui dovranno muoversi nell'ombra e ai limiti della legalità. Ad aumentare la tensione, l'arrivo di un nuovo elemento. Elsa, questo è il suo nome, arriva dal Piemonte ed ha una storia molto problematica alle spalle. Una vera "bastarda" anche lei, ma i suoi modi rischiano di compromettere l'indagine e minare il delicato equilibrio della squadra.

La prima impressione che ho avuto quando ho finito di leggere Vuoto è stata che si trattasse di un romanzo di transizione. L'autore ha più volte dichiarato che il 2019 sarà l'anno in cui chiuderà le due serie più amate dai lettori, quella dei Bastardi e quella del commissario Ricciardi, e la sensazione è proprio che con questo romanzo ci troviamo ad un bivio, e ben presto la squadra dovrà prendere una strada che ci condurrà all'epilogo delle vicende umane e professionali dei Bastardi.

I poliziotti del commissariato più chicchierato della città devono indagare sulla presunta scomparsa di una professoressa, Chiara Fimiani, Della scomparsa, nessuno sembra preoccuparsi. Non il marito, famoso industriale con ambizioni politiche; non la dirigente della scuola dove la donna lavora; non i colleghi, eccezion fatta per la professoressa Costanzo, amica oltre che collega, che ha ricevuto, in piena notte, un allarmante messaggio e poi più nulla. Proprio questo apparente disinteresse per la sorte della donna rende questa indagine diversa e particolare. I poliziotti si trovano costretti ad indagare in via ufficiosa, senza potersi esporre più di tanto, e questo rende  l'investigazione interessante e originale. 

Questo, assai più degli altri, è un romanzo corale. La soluzione del mistero è più che mai frutto del lavoro di squadra e dell'unione delle diverse competenze di ogni Bastardo.
In questo romanzo la squadra è infatti molto compatta nonostante (o forse proprio per) l'inserimento di un elemento che è estraneo soltanto a prima vista. Il confronto fra un gruppo unito più che mai dopo l'epilogo dello scorso romanzo e una figura che proviene da una realtà distante e diversa serve all'autore per caratterizzare ancora meglio la squadra come entità a se stante, distinta dai singoli che la compongono.  Le individualità così spiccate negli altri romanzi non sono qui in primo piano. Si tratta di una interessante novità. Questa caratteristica mi è piaciuta molto e trovo che si sposi bene con la trama più compatta del solito, lineare ma senza cali di interesse, con meno digressioni e senza corpose sottotrame.

Intrigante è anche l'assenza di questa donna, discreta e riservatissima professoressa di lettere, adorata dai suoi studenti ma che pare essere invisibile, tanto nella quotidianità quanto nella situazione di emergenza in cui, presumibilmente, è venuta a trovarsi. Nessuno la cerca, nessuno sembra agitarsi per la sua sparizione, perchè, dicono tutti, è una persona riservata, tiene alla propria privacy e potrebbe essere andata via di sua spontanea volontà senza avvisare nessuno. La potenziale vittima, insomma, ha un vuoto intorno a sè, scavato come un fossato. L'indagine intorno a questo vuoto apparentemente senza spiegazioni prende sfumature profonde, risvolti interessanti e inquietanti, oltre che misteriosi.

In questo senso, il titolo del romanzo è emblematico e assume significati più profondi. Il vuoto non è quello lasciato dalla scomparsa della donna, ma è piuttosto quello che aveva intorno quando era ancora a casa, incastrata nella sua routine. Il vuoto appartiene anche ai Bastardi; ma non è banalmente quello che potrebbero avere dentro loro che hanno trascorsi problematici alle spalle, ma è piuttosto quello che hanno intorno e che tentano disperatamente di colmare. Lo spazio vuoto da percorrere per azzerare le distanze, per raggiungere un obiettivo, per conquistare la stima di se stessi.
Adoro questa caratteristica della serie: il titolo, secco, sempre composto da una sola parola, dice di più di quello che lascia intendere all'inizio. È l'essenza del romanzo. Vuoto non fa eccezione.

Bello l'epilogo che, anche se non può essere definito un colpo di scena, è comunque una sorpresa inaspettata.

Voto: 7 e 1/2

Nessun commento:

Posta un commento