venerdì 6 luglio 2018

Questa volta leggo #6: Il metodo Catalanotti...

... di Andrea Camilleri.

Buongiorno a tutti e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica Questa volta leggo, creata dalle blogger Dolci del blog Le mie ossessioni librose, Chiara del blog La lettrice sulle nuvole e Laura del blog La Libridinosa
Questo mese tutte l blogger coinvolte nel progetto parleranno di libri ambientati in Italia. Io ne ho scelto uno, a parer mio, emblematico, perchè rappresenta il meglio della letteratura italiana. Sto parlando di Andrea Camilleri, tornato a maggio in libreria con un nuovo romanzo dedicato al commissario Montalbano. Camilleri ha, secondo me, il merito di aver sdoganato la letteratura di genere, averle dato una sua dignità anche in Italia (dove troppo spesso la letteratura di genere viene considerata letteratura di serie B) e aver aperto le porte ai nuovi autori italiani di gialli e noir, un genere che sta vivendo una stagione stupenda, con autori che si rivelano, romanzo dopo romanzo, sempre più grandi (qualcuno ha detto de Giovanni?)
(e potevo mai scrivere un post senza nomnare casualmente Maurizio de Giovanni?)

Ecco, dunque, la mia recensione.

La scheda del libro sul sito della Sellerio 

Mimì Augello irrompe durante la notte a casa dell'amico e collega Salvo Montalbano: scavalcando un balcone per non farsi sorprendere da un marito geloso, ha scoperto un cadavere, con segni di violenza. Una possibile vittima di omicidio, insomma. E mentre Montalbano e Augello si chiedono in che modo possano "scoprire" alla luce del sole il cadavere, c'è un altro corpo, vittima di omicidio , che richiede l'attenzione di Montalbano. Carmelo Catalanotti, regista teratrale dilettante, benestante, apparentemente senza nemici e senza un'occupazione fissa, viene trovato morto. 

Ritroviamo Montalbano, oramai, per quel che mi riguarda, uno di famiglia, sempre più scontroso e sempre più amareggiato dalla piega che il mondo sta prendendo. Ma il tempo per crogiolarsi nei pensieri negativi non è molto; un cadavere (o meglio, due) irrompono sulla scena. Sul primo, l'indagine è ufficiale; il secondo invece, l'ha scoperto per caso Augello durante un incontro clandestino, e più che indagare sulla morte dell'uomo, bisogna trovare un modo di portare alla luce la scoperta senza compromettere il vice di Montalbano.
Il commissario promette il suo aiuto all'amico, ma viene fagocitato dall'indagine sulla morte di Carmelo Catalanotti, figura eccentrica e particolarissima. Prima di indagare sull'omicidio stesso, Montalbano è costretto a  scavare nella vita e nell'animo di quest'uomo, che sembrava collezionare segreti altrui per scopi inizialmente non chiari.
E così ci addentriamo, insieme al commissario, nella contorta personalità della vittima, uomo intelligente, manipolatore, artista autodidatta e coltissimo, che però usa il suo carisma come un grimaldello o meglio, come un burattinaio usa i fili delle sue marionette. Catalanotti  infatti era solito manovrare le persone; e aveva molte facce. A quale, esattamente, puntava l'assassino?
La risoluzione dle giallo ruota intorno alla risposta che il commissario dovrà dare a questa domanda. Questa cosa mi è piaciuta molto; mi ha affascinato la ricerca, più che di un movente, della vera natura della vittima. Questa ricerca è una vera indagine nell'indagine e non può non colpire che ama il giallo deduttivo come me. Infatti la trama gialla è particolarmente ben articolata e ben costruita; ma nuova linfa le viene data dal mistero che circonda la personalità di Catalanotti.

Montalbano arriflittì che non esisteva bravo sbirro che non fusse macari capaci di 'ndagari a funno nell'animo dell'esseri umani.

Altro elemento che ha tenuto vivissimo il mio interesse fino all'ultima pagina è stata la passione per il teatro che emerge evidente dalle pagine. Non si può conoscere Catalanotti senza conoscere le sue teorie sul teatro, sulla preparazione degli attori e sulla verosimiglianza, che egli chiama similvero e porta alle estreme conseguenze. L'autore ci prende per mano e ci conduce all'interno di questo mondo affascinante. Non è un mistero che Camilleri ami il teatro; ma la naturalezza e la semplicità con cui riesce a introdurre il lettore nell'argomento mi hanno lasciato stupita e deliziata.
Finito il libro ho avuto la sensazione non solo di aver letto un ottimo giallo; ma mi sono sentita arricchita. Avete presente quando chiudendo un libro pensate che non vi abbia lasciato niente? Ecco, questo romanzo è esattamente il contrario, perchè oltre a intrattenermi, mi ha spinto ad approfondire alcuni argomenti e ha ampliato le mie conoscenze sul mondo teatrale e anche sul mondo della letteratura poliziesca. Il tutto, naturalmente, senza interventi pedanti, ma con la sola semplice forza del romanzo e dei temi trattati.

Una breve menzione merita anche il finale, che sconvolge la vita privata di Montalbano, ma che mi ha toccata con la sua delicatezza e la sua semplice umanità. Durante il romanzo, il Montalbano privato, per così dire, ci appare a tratti incomporensibile. Ma tutto si spiega, benissimo, nel finale, in poche, semplici parole.
Credo che questo sia uno dei romanzi più belli che Camilleri abbia scritto, nonchè uno dei gialli meglio riusciti e meglio congegnati che siano usciti dalla sua penna. Nella contrapposizione tra il cadavere ritrovato da Augello e quello dell'indagine "ufficiale" è impossibile non scorgere echi di letteratura pirandelliana; il gioco dell'assurdo diventa qui enigma e divertimento allo stesso tempo. Gli stessi echi riverberano anche quando nel romanzo si parla di teatro; e così ne viene fuori un testo dalle anime diverse e complementari, tutte egualmente affascinanti.
Un romanzo chesolo Camilleri poteva scrivere, e che consiglio anche a chi non ha mai letto una sola riga dedicata al commissario Montalbano.

Voto: 8

Ricordandovi che la rubrica ad agosto sarà in pausa, vi lascio il calendario di luglio.


21 commenti:

  1. io non riesco a leggere Camilleri, per una difficoltà mia con la sua scrittura. Ci ho provato tre volte, proprio con Montalbano ma niente. Peccato perché è un personaggio che mi piace parecchio.
    Sono contenta che anche questo ultimo ti sia piaciuto e così tanto, è bello quando i libri lasciano sensazioni così forti

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    1. Lo so Chiara, ne avevamo già parlato infatti. Purtroppo non è che un autore può piacere a tutti. Io sono convinta che anche il lettore più accanito non riesca a digerire tutti i generi o tutti gli autori.

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  2. seguo a ruota quello che ha scritto Chiara, ci ho provato davvero a leggerlo, ma è una fatica immane proprio per come è scritto, mi sono alla fine limitata a qualche racconto delle raccolte che ogni tanto sforna la sellerio. di più non riesco.
    però sono felice che per te sia diverso!

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  3. Oh non sono l'unica, nonostante io sia per metà calabrese, ad aver avuto difficoltà a leggere Camilleri.

    Quando ci ho provato, diversi anni fa, ricordo di averci messo un tempo infinito ad arrivare alla fine del primo capitolo.

    Sarà anche bravo ma non ce la faccio a leggere i suoi romanzi.

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  4. Nonostante io sia siciliana, ho una profonda antipatia per Camilleri. Odio specie quando ci associano a lui, a certe cose che orami sono troppo esagerate. Peccato perché all'inizio i libri non erano male, ma secondo me letto uno li hai letti tutti

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    1. Mi pemetto di dissentire. Io li ho letti tutti, e della serie di Montalbano ce ne sono di buoni e di meno, questo sì. Se mai ti venisse voglia di riprovare ti consiglio La pensione EVa, uno dei libri più belli che io abbia mai letto.

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  5. Eccomi qui, seconda siciliana all'appello che confessa di non aver mai letto nulla di Camilleri e di non avere alcuna voglia di iniziare. Che brutta persona che sono!

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    1. Allora Laura la mia missione, ora che finalmente leggi de Giovanni, diventerà farti leggere Camilleri :D :D

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  6. Io ho tentato di leggere Camilleri, ma non ci sono riuscita. mi distraggo troppo forse per il fatto che usa tantissimo il dialetto siciliano che non conosco. Però il personaggio di Montalbano mi piace. Mi accontenterò di guardarlo in televisione.

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  7. Se posso permettermi, ragazze, do un consiglio cumulativo. Se mai aveste voglia di dare un'altra chance a Camilleri, provate con La pensione Eva. In ogni caso, come detto, un autore non può piacere a tutti.

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  8. Non ho mai letto tutta di quest'autore, Montalbano ammetto di non averlo nemmeno seguito in tv purtropppo non mi ispira molto ma so che piace a molte, so che le sue storie sono belle perchè chiunque ne decanta solo le lodi ma non so continua a non ispirarmi purtroppo. E' bello però vedere che a te piace e leggere il tuo entusiasmo

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  9. Ho letto altri romanzi di Camilleri e devo ammettere che lo ho amato tanto. Questa nuova opera mi incuriosisce.

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  10. Purtroppo mi unisco al coro di chi Camilleri non riesce a leggerlo, nonostante ci abbia provato a più riprese. Riconosco che ha un bello stile di scrittura ma l’uso così abbondante del dialetto siciliano mi risulta troppo ostico, tanto da farmi detestare la lettura. Preferisco di gran lunga i gialli di “coso” , quello di cui non parli mai, quello su citato in piiiiiiiccolo (una diottria è andata per leggere quella riga)
    Bacio grande

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  11. Nonostante non sia il mio genere, devo ammettere che un tentativo con Camilleri l'ho fatto ma nulla, il dialetto siciliano rende la lettura veramente pesante!

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  12. Avevo abbandonato Salvo dopo la Vampa d'agosto perchè non digerivo il tradimento a Livia (mio limite per carità). Quasi quasi torno da lui per leggere questo giallo.
    (anche a me era sembrato che qualcuno parlasse di De Giovanni!)
    ciao da lea

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  13. Ciao Lisse,
    purtroppo mi accodo ai commenti precedenti e devo dire che nemmeno io riesco a leggere questo autore! :(

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  14. Camilleri non l'ho mai letto ma non mi ispira neanche, però una possibilità va data a tutti, giusto?

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  15. Io fatico molto a leggere Camilleri ma ammetto che il limite è mio. Però gli concederò una seconda opportunità. Complimenti per la tua recensione. Mara Blog Romance e altri rimedi

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  16. Di Camilleri non ho letto nulla, non so perché ma non m' ispira. Eppure ne ho sentito parlare bene ed anche la tua recensione è positiva....ed ho pure due suoi libri a casa che mi hanno regalato....spero che prima o poi mi venga la voglia di prenderli in mano

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  17. Faccio un mea culpa e confesso di non aver letto nulla di Camilleri D:

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