mercoledì 27 giugno 2018

Picnic ad Hanging Rock...

... di Joan Lindsay.

Australia, 1900. In un esclusivo collegio nello stato di Victoria, nel sud del paese, si organizza un picnic ai piedi della famosa formazione rocciosa di Hanging Rock, luogo misterioso, considerato sacro dagli indigeni. Durante il picnic tre ragazze e un'insegnate scompaiono, e mentre si svolgono ricerche disperate, nel collegio si consumano piccoli e grandi drammi. Col passare dei giorni il mistero sembra destinato a rimanere insoluto.

Picnic ad Hanging Rock ruota intorno allla soffocante vita di un collegio di epoca vittoriana, l'Appleyard College, una di quelle scuole per signorine, dove le famiglie benestanti mandavano le figlie ad apprendere come essere graziose e decorative, nell'attesa di trovare un buon partito da fare sposare loro. La vita nel collegio è rigida, difficile da sopportare per la giovane Miranda, uno spirito libero amante della natura, ma anche per la piccola Sara, sua giovanissima protetta, orfana che frequenta il collegio grazie alla generosità di un benefattore, ma mal tollerata dalla direttrice. Miranda sarà una delle ragazze a sparire, insieme alle sue amiche Irma e Marion, dopo che il gruppetto si era allontanato per esplorare da vicino Hanging Rock. 
La sparizione destabilizzerà la vita del collegio, delle insegnanti e anche degli abitanti del vicino villaggio, causando una serie di eventi tragici. 

Mentre da un lato seguiamo le affannose indagine della polizia (che nonostante un colpo di scena durante le ricerche sembrano non approdare a nulla), dall'altro l'autrice apre una finestra su quello che hanno fatto le ragazze immediatamente prima della sparizione, alternando capitoli dell'uno e dell'altro filone narrativo, offrendoci squarci della soluzione finale già nel terzo capitolo (ma non temete, difficile cogliere già al terzo capitolo, nonostante i segnali, la soluzione del mistero).

Picnic ad Hanging Rock non è esattamente un thriller; la sparizione delle ragazze è più un pretesto per raccontarci della vita del collegio, dei suoi segreti, della pressione psicologica che la società esercitava in particolare sulle donne. In effetti, potremmo definirlo un thriller psicologico, dove però la soluzione del mistero è l'ultimo dei pensieri dell'autrice.

Infatti questo è un libro molto particolare, che deve la sua fama solo in parte alla validità del contenuto. Intorno al romanzo è stata costruita con successo un'atmosfera di mistero, di spiritualità, di dubbio, che ha contribuito alla sua popolarità.
Iniziamo col dire che è la stessa autrice a creare un efficace alone di mistero con questa frase introduttiva:

Se Picnic ad Hanging Rock sia realtà o fantasia, i lettori dovran deciderlo per conto proprio. Poiché quel fatidico picnic ebbe luogo nell’anno 1900 e tutti i personaggi che compaiono nel libro sono morti da molto tempo, la cosa pare non abbia importanza.

Con queste righe, Lindsay è già riuscita ad accendere la curiosità del lettore. Se a ciò aggiungiamo la presenza nel romanzo di estratti di articoli di giornali dell'epoca (veri o falsi anche questi?) il quadro è completo.
Ma non è tutto. Dovete infatti sapere che originariamente il romanzo era composto da diciotto capitoli; su richiesta dell'editore il capitolo finale fu tagliato e alcune parti vennero inserite nel capitolo tre, in modo che la soluzione del mistero restasse sospesa e non evidente.
Per volontà dell'autrice il capitolo diciotto fu diffuso solo dopo la sua morte. Purtroppo non è stato tradotto in italiano, ma è facilmente ( e legalmente) reperibile in rete in inglese. 

Detto questo, se vi state domandando se il romanzo mi sia piaciuto o meno, vi dirò che la risposta è sì, il romanzo mi è piaciuto molto. Ho apprezzato moltissimo l'introspezione psicologica dei personaggi, chiusi in un mondo di regole oppressive, talune assurde e completamente fuori luogo (come il divieto, per le ragazze del collegio, di uscire senza guanti anche in una torrida giornata dell'estate australiana). Mi è piaciuta moltissimo la descrizione della vita di questo collegio così particolare, sospeso tra la routine molto british dell'epoca vittoriana e il richiamo della libertà che la selvaggia natura australiana, a stento domata ma solo entro i confini del collegio, lancia a tutti i protagonisti. Forse il senso del romanzo sta proprio in questo contrasto, e se leggerete sia il romanzo che il misterioso capitolo 18, potrete apprezzare in pieno questa dicotomia, che alla fin fine sta alla base della misteriosa sparizione.
Ho altresì amato l'alone inquietante che ruota intorno alla romanzo; i dubbi disseminati con maestria (fatto di cronaca o invenzione letteraria?), il mistero soffocante di cui sembra che il lettore non possa liberarsi.

Mi rendo però perfettamente conto che questo è un tipo di romanzo che o si ama o si odia. Facile odiarlo perchè non c'è niente di definito, niente di detto chiaramente; tutto è vago, accennato; i segni, gli indizi, le tracce ci sono ma vanno colti e interpretati. Se siete persone pragmatiche, che in un thriller/mistery cercano una soluzione chiara e definitiva, questo romanzo non fa per voi. Se siete aperti a diverse possibilità, allora vi consiglio di dare una chance a Picnic ad Hanging Rock.
Per me è stata più che una lettura. È stata una vera esperienza.

Voto: 7 e 1/2

PS: se per caso vi state chiedendo se la sparizione alla base del romanzo sia un fatto di cronaca reale, purtroppo non ho una risposta certa alla vostra domanda. Molte ricerche sono state fatte dai fan a tale proposito. Ma non è stato possibile chiarire se la Lindsay si sia ispirata ad un fatto realmente accaduto (magari con circostanze e data diverse) o se la trama sia esclusivamente frutto della sua fantasia.

PPS: Di recente è andata in onda su Sky Atlantic una serie tv in sei puntate basata sul romanzo. Se volete la mia opinione (e se siete arrivati fin qui magari vi interessa), lasciate perdere. La serie riesce a trasformare quanto c'è di vago e di non detto nel romanzo in estrema confusione; elimina gli elementi spirituali in favore di quelli più genuinamente misteriosi senza riuscire però a conferire organicità alla storia.

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