sabato 3 settembre 2016

Agatha Raisin e il mago di Evesham...

...di M. C. Beaton.


La scheda del libro sul sito della Astoria Edizioni

Agatha decide che è arrivato il momento di prendersi più cura di se stessa. Sentendo, come sempre, la vecchiaia che incombe, e vedendo spuntare i primi capelli grigi, decide di recarsi da un parrucchiere di Evesham, villaggio vicino a Carsely. L'uomo, soprannominato il mago per la sua bravura, si rivela davvero un talento nel suo campo... almeno finchè non decide di farsi avvelenare nel suo negozio, sotto gli occhi di Agatha e altre clienti. 
Agatha indaga e scoprirà che Mr. John, così si faceva chiamare la vittima, aveva alle spalle un passato poco pulito.

E vabbè, prima o poi doveva succedere. Arrivata all'ottavo capitolo della serie di Agatha Raisin, mi sono trovata davanti una storia che non mi ha convinto fino in fondo. L'indagine è più inconcludente e pasticciata del solito; Agatha gira a vuoto più che mai. Stavolta le situazioni sono particolarmente forzate. Certo, capisco che ambientare una lunga serie di romanzi in un ambiente ristretto non è facile, e qualche forzatura ci sta (se ci soffermassimo sul tasso di omicidi dei Cotswolds dovremmo dedurre che siamo più o meno ai livelli di una zona di guerra) ma qui, secondo me, si esagera. Abbiamo una concentrazione di situazioni estreme (omicidi, vittime di reati che non denunciano, etc.) quantomeno inusuale per un piccolo villaggio. Mi spiego meglio.
Abbiamo una intera schiera di donne sposate insoddisfatte e facili da sedurre e da ricattare. Insomma, una o due ci possono anche stare ma di più?... possibile che poi le voci in paese non girino? Che il parrucchiere (il mago del titolo) non si faccia una fama negativa? Evesham non è Londra, tutta questa concentrazione di facili prede mi è sembrata un po' sospetta.
Anche la soluzione del mistero è deludente. Insomma, alla fine il colpevole è sotto gli occhi, ed è la categoria di "colpevoli" più scontata del mondo (no, non è il maggiordomo, ma siamo a quel livello) che risulta davvero difficile pensare che la polizia non abbia indagato in quella direzione e ci sia voluta l'intuizione di Agatha per svelare le trame del colpevole.
In questo romanzo più che negli altri sembra proprio che la polizia si sia assopita. Mentre Agatha gira a vuoto si spera che almeno loro procedano con ordine e metodo e invece no.

Agatha resta sempre la brillante pasticciona scorbutica e combinaguai. Sempre più clueless quando si tratta di uomini, ma sempre determinata a spuntarla ogni oltre previsione. La protagonista è l'unica cosa che salvo di questo romanzo.

Da leggere soltanto come punto di passaggio verso i prossimi romanzi della serie.

Voto: 6

Nessun commento:

Posta un commento