domenica 2 dicembre 2007

Le Guerre del Mondo Emerso, I: La Setta degli Assassini

...ovvero: "Miracolo! una recensione breve!"

Questo è il primo capitolo della nuova saga di una scrittrice italiana, Licia Troisi, giovane e a parer mio promettente.
Ma con questa recensione sarò breve perchè, ahimè, il libro non mi è piaciuto.
Non nego che sia scritto bene, in uno stile asciutto ma efficace, che abbia una trama interessante e che potrebbe piacere a molti appassionati di fantasy.
Ma il libro non mi è piaciuto. Leggendo il romanzo ho avuto con l'autrice (in senso figurato, naturalmente) quelle che io chiamo divergenze di trama.
In parole povere, non ho condiviso una determinata scelta compiuta dal personaggio all'inzio del libro, e da lì in poi, tutto è andato a rotoli.

In breve: Dubhe è una giovanissima ladra, che ha ricevuto un addestramento come assassina da un uomo che le ha salvato la vita quando era solo una bambina. Ha giurato a quest'uomo, il suo amatissimo Maestro, di non uccidere mai più, di non trasformarsi in una macchina assassina spietata e senza anima. Quando la Gilda degli Assassini mette gli occhi su Dubhe e sulla sue incredibili qualità, Dubhe viene maledetta da un potente mago della Gilda, e si trova di fronte ad una scelta: infrangere il giuramento fatto in punto di morte al suo Maestro e unirsi alla Gilda, oppure cercare da sola un modo per spezzare l'incantesimo che ha messo dentro di lei una belva assetata di sangue.
Io non ho condiviso la scelta di Dubhe, e quindi mi è stato difficilissimo (per non dire impossibile) simpatizzare con lei, provare compassione o sentire empatia quando affrontava le conseguenze della sua scelta...ho trovato addirittura irritante il suo compiangersi per quello che le stava capitando...dopo tutto, avrebbe dovuto prevederlo, ed il suo doloroso stupore nello scoprire giorno dopo giorno quanto dura (e quanto sbagliata!!) fosse stata la sua scelta mi ha lasciato del tutto indifferente. Alla fine Dubhe capisce il suo errore ma, a parer mio, avrebbe potuto capire di essersi infilata in una via senza uscita molto, molto prima.

Ciò non implica comunque che il romanzo sia brutto o scritto male, anzi.
Le parti migliori sono quelle in cui si rievoca il tragico passato di Dubhe, e in quelle righe viene fuori il talento di Licia Troisi, che davvero riesce a farci calare nei sentimenti dei personaggi, e riesce a renderli veri, reali. Cosa non da poco per un romanzo ambientato in un mondo "di fantasia".
Il Mondo Emerso, poi, è un altro punto di forza del romanzo: la terra creata dall'autrice è affascinante, esaustivamente descritta, con una solida storia alle spalle, che ce la rende vicina, concreta, e costituisce un'ottimo palcoscenico per i personaggi.
Già, i personaggi...secondo me sono il punto dolente della storia...freddi, distaccati, poco passionali...non sono i personaggi che io riesco ad amare.
E come si fa ad amare un libro se i protagonisti principali vi stanno cordialmente antipatici?

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