giovedì 21 febbraio 2019

Morte di una giovane di belle speranze. I delitti Mitford #2...

... di Jessica Fellowes.


Per la recensione del primo volume della serie, L'assassinio di Florence Nightingale Shore, cliccate qui.

Londra, 1925. Louisa Cannon, dopo le turbolente esperienze narrate ne L'assassinio di Florence Nightingale Shore si è stabilita in casa Mitford come cameriera e aiuto bambinaia. 
I Mitford sono una famiglia nobile, ricca e conosciuta; con l'affacciarsi all'età adulta di Pamela, la seconda delle sorelle Mitford, balli ed eventi mondani si susseguono. Ed è proprio ad una festa ad Ashton Hall, dimora della famiglia, un giovane brillante e scapestrato cade dal campanile della piccola chiesetta situata al confine con la proprietà Mitford. Omicidio? Incidente? Suicidio? 
Quando Dulcie Long, una conoscente di Louisa anch'ella cameriera, viene arrestata per il delitto, Louisa, convinta della sua innocenza, decide di indagare. Le investigazioni la porteranno di nuovo a Londra, dove incrocerà la strada con una gang di pericolose criminali, detta Le Quaranta Ladrone. Ma che legame potrebbe mai esserci fra un giovane di buona famiglia, una festa in casa Mitford e una pericolosa gang di strada?
Al contrario del primo volume di questa serie, Morte di un giovane di belle speranze è un romanzo focalizzato principalmente sul mistero della morte di Adrian Curtis, il giovane di belle speranze del titolo, e sulle susseguenti indagini.
Il giallo è in perfetto stile inglese, e non mancano gli elementi tipici del genere: una dimora di campagna, la buona società riunita, un ristretto gruppo di possibili sospetti e una morte molto, molto misteriosa e apparentemente senza movente.
L'autrice però ha pensato bene di aggiungere un po' di pepe, per così dire, a questo impianto classico inserendo nella trama un gruppo di criminali di strada, le temibili Quaranta Ladrone, i cui tentacoli sembrano essersi allungati fino ad Ashton Hall.
Questo ha permesso a Jessica Fellowes di raccontarci non solo della vita ovattata dell'aristocrazia terreria, con le sue tradizioni e le sue rigide convenzioni sociali (tema che, per quanto non cessi mai di interessarmi, è comunque stato sviluppato più e più volte), ma anche della turbolenta vita di città. A Londra le cose stavano cambiando; si stava prendendo coscienza del mutamento dei tempi; i costumi iniziavano a mutare al ritmo delle orchestrine jazz che suonavano in fumosi night club frequentati tanto da giovani della buona società quanto da piccoli e grandi criminali.
La Fellowes ci descrive un mondo in dinamico cambiamento, in contrasto con quello ormai asfittico e tenacemente aggrappato al passato dell'aristocrazia.
Si tratta di un'ambientazione decisamente stimolante per un giallo, perchè effettivamente il lettore non sa cosa aspettarsi; la soluzione sarà da cercare, in puro stile inglese, nella cerchia degli invitati alla festa, oppure bisognerà spaziare fino a coinvolgere le nascenti organizzazioni criminali che tentano di mettere le mani sulle  nuove e lucrose attività  economiche?

L'ambientazione è perciò la cosa che mi è piaciuta di più. Se siete amanti della letteratura inglese, della storia di quel paese e del tipico modo british di guardare al mondo e ai suoi affanni, questo è il romanzo che fa per voi.
La bravura di Jessica Fellowes ci consente di calarci nei primi anni '20 del '900, grazie ad una accuratissima descrizione storica amalgamata perfettamente con le esigenze di trama.
L'intreccio, variegato ed intricato al punto giusto, è integrato molto bene con l'ambientazione. Le vicende narrate sono credibili e realistiche, ed altrettanto lo sono i personaggi.
Capita spesso, in romanzi d'ambientazione storica, di vedere personaggi, specie quelli femminili, sottoposti nelle epoche passate a restrizioni di vario genere, comportarsi, parlare ed agire come soggetti moderni senza che nessuno lo trovi strano o disdicevole; ecco, qui ad indagare sono principalmente due donne (Louisa e Pamela) e gli ostacoli dovuti al contesto sociale e storico in cui si muovono sono ben presenti e non vengono allegramente ignorati per esigenze di trama, come fin troppo spesso mi capita di leggere.

Il mistero è ben articolato, interessante da scoprire, ben sviluppato e degnamente risolto e spiegato.
 
Ancora una volta Jessica Fellowes non mi ha delusa, anzi, mi ha regalato un romanzo ancora più intrigante e stimolante del primo volume della serie.

Voto: 7 e 1/2

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