domenica 28 gennaio 2018

Lockwood & co. La scala urlante...

... di Jonathan Stroud.


La scheda del libro sul sito della Salani

Sono ormai più di cinquant'anni che Londra e il Regno Unito convivono con il Problema: un' epidemia di infestazioni soprannaturali, con spettri e fantasmi che si manifestano in gran numero un po'ovunque. I bambini e gli adolescenti sono gli unici a vedere e percepire le creature, gli adulti sono praticamente ciechi e impotenti di fronte al fenomeno. Perciò il giovane Anthony Lockwood ha aperto una agenzia, come ce ne sono diverse in città, per liberare i luoghi infestati. Ma a differenza della concorrenza, Lockwood non ha un supervisore adulto, e gestisce l'agenzia ed il lavoro in piena autonomia.
Quando Lucy finisce a lavorare per lui, crede di aver scelto la più disastrata agenzia di acchiappafantasmi dell'intera Inghilterra. Ma quando lei, Lockwood e George, il terzo membro della squadra, affronteranno una delle missioni più pericolose della storia degli acchiappafantasmi, le cose cambieranno.
 
Lockwood & co. La scala urlante è il primo di cinque volumi di una serie per ragazzi di Jonathan Stroud, autore del ciclo di Bartimeus, saga fantasy innovativa che recensito (e adorato) qui.
Purtroppo, per ora, la traduzione dei volumi è ferma al secondo della serie, Il teschio parlante, e io spero vivamente che la Salani sia intenzionata a pubblicare presto le traduzioni dei libri successivi, anche perché Lockwood & co. è in procinto di diventare una serie televisiva.
 
Da questa breve premessa, appare già abbastanza chiaro il mio pensiero. Ancora una volta Jonathan Stroud riesce a regalarci un piccola grande perla.
 
Siamo a Londra, in un epoca non meglio specificata. Sicuramente si tratta di un'epoca dai connotati moderni; infatti ci sono automobili, televisori, sistemi d'allarme sofisticati, ma allo stesso tempo non ci sono telefonini, computer e altri sistemi di comunicazione di massa. Gli abitanti di questa Inghilterra alternativa hanno imparato a convivere con i fantasmi: improvvisamente, cinquant'anni prima, le apparizioni sono diventate sempre più numerose, ed ora fanno parte della vita quotidiana. Il problema è, però, che i fantasmi sono pericolosi, ed un loro tocco può uccidere.
Al calar della notte, quando essi si manifestano, tutti si chiudono in casa e cercano di proteggersi come meglio possono: porte di ferro, sigilli d'argento, strisce di sale sulle soglie e i davanzali.
Il calar della notte però è anche il momento in cui entra in gioco un esercito di bambini e adolescenti, gli unici a poter combattere efficacemente il fenomeno. Questo particolare rende l'ambientazione affascinante. I ragazzi e le ragazze di questo mondo si muovono in un ambiente pericolosissimo, e devono farlo praticamente da soli.
Qualche giorno fa ho letto la newsletter di una editor molto brava, Stefania Crepaldi, (qui il suo sito, pieno di risorse preziose), la quale afferma che ogni romanzo ha due livelli di lettura. Il primo, più superficiale e immediatamente accessibile, è   quello dove la trama si snoda e si mostra ai nostri occhi; [...]  poi c’è un altro strato, quello sotterraneo, da curare con particolare cura, il cuore stesso del romanzo, la sua essenza: il messaggio.
Ecco, la cosa che più mi ha colpito in questo romanzo è stato quello che ho visto sotto lo strato di una trama ingegnosa, scorrevole e interessante. Ho visto bambini e ragazzi in balia di un fenomeno senza alcuna spiegazione, li ho visti combattere e cercare soluzioni a  problemi che gli adulti non possono vedere e quindi non possono risolvere.
Insomma, mi sono chiesta se non sia proprio così che si sente un adolescente, se non si senta perso in un mondo pericoloso e incomprensibile, e debba cercare di sopravvivere senza sperare nell'aiuto, se non in maniera marginale, degli adulti. Mi è piaciuto come il romanzo mi abbia conquistato facendomi fare questa riflessione.
È così che dovrebbero essere, secondo me, i romanzi per ragazzi. Piacevoli da leggere ma anche densi di significato, e non leggeri e vuoti, a volte addirittura sciocchi, come se bambini e adolescenti non avessero sentimenti, sofferenze e profondità d'animo o non li potessero capire.
 
La medesima profondità la troviamo nei tre protagonisti, Lockwood, Lucy e George. Tre personalità molto diverse ma in grado, dopo qualche necessario incidente di percorso, di funzionare insieme come una squadra affiatata.
 
La trama è, come detto sopra, scorrevole e interessante. Lo stile dell'autore è ricco, senza essere involuto, anche se devo constatare che per le prime 30 - 40 pagine una grande ricchezza di dettagli e di descrizioni ha rallentato la lettura. Superati i primi capitoli però, il romanzo ingrana e riesce a tenere ben desto l'interesse del lettore con una trama intrigante in cui gli eventi sono ben concatenati, spruzzata di horror e di giallo. Sebbene io stia parlando di un romanzo per ragazzi, e sebbene abbia letto libri horror abbastanza terrificanti secondo i miei standard, ci sono stati un paio di momenti in cui ho provato una genuina fifa. Insomma, stiamo pur sempre parlando di ragazzi che si avventurano nel buio a caccia di fantasmi mortali. Stiamo parlando di attaccare l'ignoto armati bombe di sale e limatura di ferro. Stiamo parlando di manieri antichi, oscuri e pieni di episodi tormentati. Insomma, avete capito. E a me tutto questo ha fatto paura, anche perché grazie allo stile dell'autore, siamo sempre al centro dell'azione insieme ai personaggi.
In un mondo che sta vivendo un'autentica apocalisse, ma finge che sia tutto normale, Lockwood e soci ci portano per mano fin nel cuore dell'avventura, anche grazie alla voce narrante di Lucy, coerente, empatica e mai sopra le righe.
Molto interessante anche il finale, che riesce con estrema discrezione a gettare il seme per quella che sarà - credo - la trama del prossimo volume della serie.
 
Questo libro possiede una fascinazione e una magia che non trovavo in romanzo dai tempi di Harry Potter. E non mi sembra poco.
 
Voto: 8
 

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