sabato 26 ottobre 2019

Il coraggio della signora maestra, ovvero Storia partigiana di ordinario eroismo...

... di Renzo Bistolfi.

La scheda del libro sul sito della casa editrice TEA

Genova, 1944. Nelle fasi convulse dell'occupazione tedesca, la giovane Vittoria Barabino, sfollata in collina con la figlia, mentre il marito è rimasto in città a lavorare in fabbrica, non esita a unirsi alla Resistenza e a prodigarsi come staffetta. Con coraggio e determinazione riuscirà a sventare una feroce rappresaglia nazista, ma nulla potrà quando suo marito insieme ai compagni di lavoro verrà caricato su un treno diretto in Germania…
Sestri Ponente, 1961. La maestra Barabino parla malvolentieri del suo passato, ma non sono pochi quelli che ricordano il suo eroismo. E quando casualmente, in una ricorrenza in parrocchia, persino il vescovo vi fa cenno, molti si incuriosiscono, ammirati. Qualcuno, invece, si spaventa. Qualcuno che ha qualcosa da nascondere che risale proprio agli ultimi mesi di guerra… Aiutata dalle ineffabili signorine Devoto, la signora maestra dovrà affrontare, una volta per tutte, i fantasmi del passato, memorabile protagonista di un romanzo che racconta con amabile levità una vicenda drammatica in cui si rispecchiano tante storie di ordinario eroismo dimenticate dalla Storia.

Questo è un romanzo che mi è capitato tra le mani quasi per caso, e, come spesso accade, si è rivelato essere una piccola perla intelligente e divertente. Avevo già letto, anni fa, il romanzo di esordio di Renzo Bistolfi, I garbati maneggi della signorine Devoto e, sebbene lo avessi trovato piacevole, mi era sembrato un romanzo un tantinello ingessato, a cui mancava quel pizzico di leggerezza per spiaccare il volo.
Ecco, ne Il coraggio della signora maestra questi difetti sono completamente scomparsi.
Il romanzo è piacevole, condito da un'ironia leggera ed intelligente che rende le pagine scorrevoli e la lettura gradevole.

La storia si svolge su due piani temporali. Nel 1944 incontriamo la protagonista, Vittoria Barabino, giovanissima, coinvolta in operazioni della Resistenza partigiana. Nel 1961 Vittoria, ormai matura, deve nuovamente fare i conti con le vicende della guerra. Mentre, però, nel 1944 la giovane si trova da sola ad affrontare i pericoli della lotta partigiana, nel 1961 trova al suo fianco un improbabile trio di investigatrici, le tre anziane sorelle Devoto, colonna portante della società di Sestri Ponente, e acute conoscitrici dell'animo umano.
Le signorine Devoto, Santa, Mariannin e Siria, sebbene questa volta non siano le protagoniste del romanzo, sono semplicemente deliziose. Compite, educate e con un rigido codice morale che non le rende nè ottuse nè bigotte, ma semplicemente le guida sempre verso la strada giusta.
Le signorine Devoto rappresentano quel mondo in cui le buone maniere erano fondamentali nel relazionarsi col prossimo; un mondo in cui i problemi non si risolvevano a colpi di polemiche e violenza verbale, ma con la forza del buon senso.
Ecco, accanto a questa delicata rappresentazione degli anni '60, abbiamo quella degli ultimi anni della guerra, periodo in cui il buon senso e le buone maniere servivano decisamente a poco.
Quello era un mondo impazzito che crollava sotto il peso degli orrori dei regimi totalitari.
Il romanzo ha il pregio di raccontare con leggerezza e semplicità episodi tragici della nostra storia. Bistolfi parte da fatti realmente accaduti e li piega con maestria alle esigenze narrative. La sua penna sembra particolarmente ispirata mentre dipana la storia di ordinario eroismo di una ragazza qualunque. Non c'è enfasi, nella narrazione, nè toni trionfalistici; solo l'ineluttabilità delle scelte di chi vive secondo un codice morale che non si piega alla paura, alla dittatura e ai pericoli.

Nonostante il garbo con cui la storia viene narrata, Bistolfi riesce ad instillarci un senso di urgenza e di ansia durante la lettura; sebbene sapessi che in qualche modo la maestra Barabino era sopravvissuta alla guerra, la storia ambientata nel '44 è avvincente e avvolgente.
Per quel che riguarda invece le vicende che si svolgono nel 1961, la sensazione dominante è stata la curiosità, alimentata dai ragionamenti logici delle signorine Devoto, che mettono a segno qualche colpo deduttivo degno di Miss Marple. 
In alcune occasioni Santa, la più acuta delle tre, me l'ha ricordata, e ciò mi ha piacevolemente colpito.

Le narrazioni sui due piani temporali sono perfettamente alternate e ben dosate. Passando dall'una all'altra non ho mai avuto un senso di straniamento o di confusione, tutt'altro. L'autore è riuscito a rendere gli eventi che si svolgono in due momenti diversi parte di un'unica storia omogenea.

In conclusione, si tratta di un libro che è stato una gradevole sorpresa. Consigliato.
Voto: 8

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