sabato 26 ottobre 2019

Aurora nel buio...

... di Barbara Baraldi.

  La scheda delk libro sul sito della casa editrice Giunti.

 ''Aurora nel buio'' è il thriller di Barbara Baraldi che racconta di Aurora, una poliziotta che indaga e agisce fuori dalle regole per salvare la piccola Aprile ed evitare nuovi omicidi. Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando un proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l'elettroshock. Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell'Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Proprio la notte del suo arrivo, una donna viene uccisa. Il marito è scomparso e l'assassino ha rapito la loro bambina, Aprile, di nove anni. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: ''Tu non farai alcun male''. Aurora è certa che si tratti dell'opera di un killer che ha già ucciso in passato e che quella scritta sia un indizio che può condurre alla bimba, una specie di ultimatum... Ma nessuno la ascolta. Presto Aurora capirà di dover agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti...

Aurora Scalviati è una poliziotta trasferita in un piccolo comune della provincia emiliana in seguito ad una sparatoria in cui un suo collega è morto. Aurora è rimasta gravemente ferita, e tutt'ora risente dei postumi delle operazioni e delle ferite. Durante il suo primo giorno presso la sua nuova destinazione, si imbatte in un efferato omicidio che sembra essere parte di un rituale. Il suo nuovo superiore diffida da lei, e tenta di tenerla lontana dalle indagini, anche se Aurora è una profiler, e come tale specializzata nella ricerca dei serial killer. Nonostante le diffficoltà, Aurora non è il tipo di persona che può lasciare irrisolto un caso tanto delicato.

Aurora nel buio è un thriller che nel complesso si fa apprezzare anche se non apporta significativi elementi di novità al genere.
Azzeccata l'ambientazione della provincia italiana, che, anche se oramai non è più un dato originale, a me pare perfetta per questo tipo di romanzi.
La trama è sicuramente solida e ben costruita; è credibile, omogenea e rifugge dal sensazionalismo e dalla ricerca del colpo di scena a tutti i costi che infesta letteralmente il genere. Visto l'argomento trattato (efferati omicidi rituali, bambini scomparsi) sarebbe stato facile concentrarsi maggiormente sulla ricerca del particolare raccapricciante e morboso invece che sulla costruzione dettagliata della vicenda. Perciò un plauso va all'autrice, che non cerca scorciatoie per tenere avvinto il lettore alle pagine.

D'altro canto, però, ho trovato lo sviluppo della trama troppo lento; a volte sembra passare quasi in secondo piano rispetto alle vicende personali di Aurora. Indubbiamente il vissuto della protagonista è forte e merita di essere ben delineato, ma non a discapito della trama. Ho avuto l'impressione che girasse tutto intorno ad Aurora, ai suoi problemi di salute e agli incubi che si porta dietro, invece che intorno alle vittime. Come se in fondo alla scrittrice interessasse raccontare di Aurora, e solo in seconda battuta del serial killer che terrorizza la provincia emiliana. 
A ciò va aggiunto che, nonostante tutto questo spazio dedicato all'approfondimento psicologico della protagonista, non sono mai riuscita ad entrare in sintonia con lei. Non ho provato empatia per Aurora neanche per un minuto. Mi sono chiesta perchè a lungo, e non sono sicura di avere un risposta definitiva. In parte sono stata disturbata, come è accennato sopra, dall'invadenza della figura di Aurora, che ha rubato la scena alla trama, secopndo me; in secondo luogo, il carattere di Aurora mi ha infastidito. Troppo concentrata su se stessa, troppo prevenuta nei confronti di tutto e tutti, come se si aspettasse sempre e comunque che la sua enorme capacità di profiler non venissero comprese. Un atteggiamento da eroina martire che deriva dal fatto che, secondo me, Baraldi abbia calcato un po' troppo la mano sui traumi subiti in passato da Aurora. Un evento traumatico a carico del protagonista di un romanzo è sufficiente, quattro (che non posso nominare per non fare spoiler, ma sono due durante l'adolescenza/giovinezza di Aurora e altri due nel passato più recente), sì, quattro sono decisamente troppi.

Infine, un'ultima annotazione: non ho ben compreso a cosa esattamente servissero nell'economia del romanzo, gli excursus nel Medioevo (anno domini 1348). In un certo qual modo spiegano l'origine ed il senso di alcuni elementi usati negli omicidi, ma allo stesso tempo hanno un legame con i fatti del presente talmente labile che anche eliminandoli non sarebbe cambiato nulla.

Il finale è buono, non particolarmente scioccante ma sicuramente non scontato.
 
Voto: 6 e 1/2

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