mercoledì 9 novembre 2011

Segnalazione cinematografica: Quando la notte

Ho ricevuto via mail il press book che presenta questo film di Cristina Comencini, e poichè l'opera è tratta da un romanzo della stessa Comencini, ho deciso di segnarlarne l'uscita (avvenuta il 28 ottobre scorso) sul mio spazio web personale.
Premetto che non ho letto il libro nè visto (ancora) il film, quindi questa non è una recensione ma solo una segnalazione.

Partiamo con qualche dettaglio in più sul film: qui trovate il sito ufficiale del film.
Qui la pagina ufficiale del film su facebook.

Questa è la sinossi:
Tra le montagne un uomo e una donna s'incontrano. Manfred è una guida, chiusa e sprezzante, abbandonato da moglie e figli; Marina una giovane madre in vacanza col suo bambino. Una notte qualcosa succede nell’appartamento di lei e Manfred interviene, portando il bambino ferito in ospedale. Da quel momento l'uomo si metterà sulle tracce di una verità inconfessabile che Marina ha nascosto a tutti, anche al marito, mentre lei intuirà il segreto familiare all'origine dell’odio di Manfred verso tutte le donne. Con una rabbia e un desiderio mai provati prima, i due scopriranno la radice di un legame potente che non riusciranno a controllare né a vivere. Anni anni dopo quella vacanza, Marina, d'inverno, tornerà al rifugio a cercare Manfred.


E questo il cast artistico:

MARINA:  CLAUDIA PANDOLFI
MANFRED: FILIPPO TIMI
ALBERT: THOMAS TRABACCHI
STEFAN: DENIS FASOLO
BIANCA: MICHELA CESCON
LUNA: MANUELA MANDRACCHIA
GUSTAV: FRANCO TREVISI

Devo confessare una cosa: guardo con sospetto al cinema italiano. Non si tratta di snobbismo culturale o pregiudizio; semplicemente ho l'impressione che il cinema italiano si compiaccia di una certa involutezza espressiva - come se comunicare idee e concetti in maniera oscura ed ermetica sia il segno distintivo di un'opera d'arte. Inoltre rimprovero al nostro cinema di produrre - quasi - esclusivamente sempre gli stessi generi: o il filmone drammatico oppure la commedia (più o meno sguaiata che sia). certo il discorso sarebbe lungo e quello che ho detto è una semplificazione estrema per non dilungarmi troppo sull'argomento, ma spero di essere riuscita a spiegare cosa intendo.In altre occasione ho apprezzato la Comencini, quindi eccomi qui a parlare del suo film.

Mi hanno colpito alcune righe dell'intervista alla regista  riguardo i rapporti umani che caratterizzano la storia.

“Quando la notte” è una storia sulle differenze profonde tra l’uomo e la donna congiunte da un bambino. Manfred, abbandonato dalla madre da piccolo, è un uomo cresciuto in un mondo di uomini (il padre e i suoi due fratelli) e prova un grande risentimento nei confronti delle donne. Marina è una giovane donna in vacanza con il suo bambino, senza un uomo in grado di capire la sua solitudine e i sentimenti ambivalenti di amore e violenza che sente per il figlio. Manfred paradossalmente sarà l’unico in grado di conoscerla perché ha sofferto l’abbandono della madre e non da per scontato l’amore materno.
Il rapporto con l’altro, con il diverso da sé è rappresentato nel film dalle due funivie che vengono da due posti opposti, e si incrociano per un attimo. Io credo che proprio dalla differenza tra gli uomini e le donne nasca il contrasto forte, la paura, l’ambivalenza, ma anche il desiderio e una possibile, miracolosa comprensione.


Trovo interessante l'affermazione della differenza tra uomo e donna, che genera conflitti ma allo stesso tempo è quello che rende la convivenza tra i due sessi interessante. Dico questo perchè in genere si fa un gran parlare di "parità" fra i sessi, ma io sono dell'opinione che cercare la parità è un processo sterile ed astratto di appiattimento, quello a cui noi donne - in particolare -  dovremmo aspirare è una accettazione ed esaltazione di quelle differenze che ci rendono uniche, speciali. Più che nella parità, io credo nelle pari opportunità, e nella valorizzazione delle differenze insite in noi. Perciò trovo sarebbe interessante vedere come il tema della differenza sia svolto nel film, anche se la parole della regista mi fanno ben sperare.
Dal mio punto di vista però, spero anche che il film non sia solo un pretesto per parlarci di queste tematiche, che, per quanto valide non possono costituire da sole lo spirito portante di un'opera cinematografica; spero che l'elemento nascosto, misterioso, la verità inconfessabile cui si accenna nella sinossi abbia altrettanta importanza. Solo sviluppando la trama insieme ad argomenti certamente profondi è interessanti il film potrebbe evitare quello che io ritengo uno dei difetti del cinema italiano, cioè quello di parlare dei massimi sistemi senza raccontarci una storia solida e degna di questo nome.
Se qualcuno per caso ha visto il film, un feedback sarebbe gradito...Ho sentito che l'anteprima del film è stata accolta positvamente dal pubblico, meno dalla critica, e qui potrei aprire un'altra lunga digressione su quello che penso di certa critica cinematografica...vi dirò che comunque il fatto che la Critica Ufficiale non apprezzi il film secondo me depone a suo favore!
Io non so se riuscirò a vederlo perchè la situazione cinema nella mia città è davvero disastrosa: una sola, minuscola sala che programma solo i film in apparenza più gettonati dal pubblico...in ogni caso la speranza è l'ultima a morire! ;)

4 commenti:

  1. sembra interessante. comunque condivido la tua idea sul cinema italiano. anzi aggiungo che ultimamente, a parte qualche commedia più brillante, ho visto ben poco di interessante. grazie comunque per la segnalazione

    RispondiElimina
  2. ciao, volevo solo segnalarti che ho aperto anche la pagina fb del blog:
    https://www.facebook.com/pages/Letteratura-Cinema/274994392537642

    se ti va facci un salto.
    ciao ciao

    RispondiElimina