...e i doni della morte (di J.K. Rowling)
Ve lo dico subito: sono una fan sfegatata della saga della Rowling. Quindi, se invece voi la odiate, avete due opzioni: o smettete subito di leggere, oppure andate avanti e vi spiegherò perchè.
Lo so che è così: Harry Potter o si ama, o si odia.
Tralasciate tutto il clamore mediatico intorno al personaggio, tralasciate le operazione di marketing e merchandising, tralasciate le (scadenti e incomplete, a parer mio) trasposizioni cinematografiche, e chiudete gli occhi. Vedrete la magia.
I libri di Harry Potter sono le storie che avrei voluto leggere da bambina.
Sono storie sulla complessità del mondo di bambini e ragazzi, senza la condiscendenza che di solito noi adulti riserviamo loro. E naturalmente, se questo mondo viene sovrapposto ad un altro, magico e fantastico, dove puoi avere un gufo, una bacchetta magica e una scuola dove le scale cambiano di posizione, beh, tanto meglio!
La società magica che vive accanto a noi, nella segretezza, e ci osserva meravigliata dalla nostra capacità, tutta babbana, di cavarcela senza magia, è buffa, divertente, completa ma anche tremendamente reale nei suoi difetti e nella sua mancanze.
Harry Potter è un orfano, un mago allevato da babbani, famoso suo malgrado per essere riuscito a sfuggire al più potente mago oscuro di tutti i tempi, e alla sua malediazione senza perdono. E' l'unico che sia mai sopravvissuto ad un simile incantesimo.
Harry Potter cresce a casa di zii che mal lo tollerano, lo considerano diverso da loro e perciò meritevole di ogni cattiveria, trascuratezza e punizione; eppure Harry cresce leale, buono, coraggioso. Scopre di essere un mago, si reca alla Scuola di Magia e Stregoneria di Howgarts dove le sue vicende si intreccerano con le trame del Signore Oscuro per riprendere il potere.
Fino ad arrivare al libro n. 7, I Doni della Morte, appunto, dove Harry e i suoi amici precipitanto verso una complicata, inevitabile, perigliosa conclusione.
E' sicuramente un libro molto adulto, dove accanto all'elemento fantastico troviamo temi molto attuali, su cui i ragazzi dovrebbero riflettere: le responsabilità che accompagnano il potere e l'abuso dello stesso, l'intolleranza, il coraggio e la paura, il sacrificio di sè per coloro che si amano, e naturalmente l'eterna lotta fra il bene e il male, o meglio fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Il tema della scelta è presente nel romanzo: più volte i protagonosti sono chiamati a scegliere tra ciò che è facile e ciò che è giusto; non sembra la loro scelta è la migliore, ed essi hanno la capacità di comprendere i propri errori, riconsiderare le proprie scelte, maturare attraverso di esse, e tornare sui propri passi.
All'opposto, il cattivo del romanzo, il terribile Signore Oscuro, non ha questa capacità, sa già tutto, e va avanti dritto per la sua strada, senza considerare niente di quanto gli sta intorno, e manterrà intatta, fino alla fine, la sua arrogante convinzione di sapere tutto ciò che gli serve: l'impossibilità di riflettere, di cambiare, di tornare indietro (attenzione, spoiler, selezionare col mouse per leggere!!) gli sarà fatale.
Ve lo dico subito: sono una fan sfegatata della saga della Rowling. Quindi, se invece voi la odiate, avete due opzioni: o smettete subito di leggere, oppure andate avanti e vi spiegherò perchè.
Lo so che è così: Harry Potter o si ama, o si odia.
Tralasciate tutto il clamore mediatico intorno al personaggio, tralasciate le operazione di marketing e merchandising, tralasciate le (scadenti e incomplete, a parer mio) trasposizioni cinematografiche, e chiudete gli occhi. Vedrete la magia.
I libri di Harry Potter sono le storie che avrei voluto leggere da bambina.
Sono storie sulla complessità del mondo di bambini e ragazzi, senza la condiscendenza che di solito noi adulti riserviamo loro. E naturalmente, se questo mondo viene sovrapposto ad un altro, magico e fantastico, dove puoi avere un gufo, una bacchetta magica e una scuola dove le scale cambiano di posizione, beh, tanto meglio!
La società magica che vive accanto a noi, nella segretezza, e ci osserva meravigliata dalla nostra capacità, tutta babbana, di cavarcela senza magia, è buffa, divertente, completa ma anche tremendamente reale nei suoi difetti e nella sua mancanze.
Harry Potter è un orfano, un mago allevato da babbani, famoso suo malgrado per essere riuscito a sfuggire al più potente mago oscuro di tutti i tempi, e alla sua malediazione senza perdono. E' l'unico che sia mai sopravvissuto ad un simile incantesimo.
Harry Potter cresce a casa di zii che mal lo tollerano, lo considerano diverso da loro e perciò meritevole di ogni cattiveria, trascuratezza e punizione; eppure Harry cresce leale, buono, coraggioso. Scopre di essere un mago, si reca alla Scuola di Magia e Stregoneria di Howgarts dove le sue vicende si intreccerano con le trame del Signore Oscuro per riprendere il potere.
Fino ad arrivare al libro n. 7, I Doni della Morte, appunto, dove Harry e i suoi amici precipitanto verso una complicata, inevitabile, perigliosa conclusione.
E' sicuramente un libro molto adulto, dove accanto all'elemento fantastico troviamo temi molto attuali, su cui i ragazzi dovrebbero riflettere: le responsabilità che accompagnano il potere e l'abuso dello stesso, l'intolleranza, il coraggio e la paura, il sacrificio di sè per coloro che si amano, e naturalmente l'eterna lotta fra il bene e il male, o meglio fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Il tema della scelta è presente nel romanzo: più volte i protagonosti sono chiamati a scegliere tra ciò che è facile e ciò che è giusto; non sembra la loro scelta è la migliore, ed essi hanno la capacità di comprendere i propri errori, riconsiderare le proprie scelte, maturare attraverso di esse, e tornare sui propri passi.
All'opposto, il cattivo del romanzo, il terribile Signore Oscuro, non ha questa capacità, sa già tutto, e va avanti dritto per la sua strada, senza considerare niente di quanto gli sta intorno, e manterrà intatta, fino alla fine, la sua arrogante convinzione di sapere tutto ciò che gli serve: l'impossibilità di riflettere, di cambiare, di tornare indietro (attenzione, spoiler, selezionare col mouse per leggere!!) gli sarà fatale.
ANCORA SPOILER Il suo primo atto, una volta conquistata una considerevole fetta di potere, sarà di uccidere l'insegnante di Babbanologia di Howgarts, rea di aver difeso la parità di diritti tra Maghi e Babbani (cioè i non magici) ,e di cominciare una sistematica eliminazione dei Babbani e dei Maghi discendenti da Babbani (vi ricorda qualche episodio della storia del novecento?!?).
Indubbiamente la Rowling ha scritto, con questo settimo volume, un romanzo molto più maturo degli altri, a volte anche angosciante e cruento.
Se i ragazzi amano queste storie perchè l'eroe è uno di loro, un ragazzino intelligente e coraggioso armato di bacchetta magica, gli adulti non potranno non notare in esse una profondità di sentimenti e di tematiche rende la figura di Harry Potter quella del ragazzo che ognuno avrebbe voluto essere (almeno in parte) durante la propria adolescenza.