domenica 26 maggio 2019

Gli amici silenziosi...

... di Laura Purcell.

La scheda del libro sul sito della casa editrice DeA Planeta

Inghilterra, 1865. La giovane Elsie, rimasta vedova e in attesa di un figlio, si ritira nella casa di campagna del ricco defunto marito insieme ad una cugina di lui, Sarah, sua dama di compagnia. Il primo impatto con i luoghi di cui la famiglia del marito è originaria è piuttosto deprimente. Al villaggio tutti provano grande diffidenza per lei, al punto che nessuno vuole lavorare nella grande casa padronale. Lì Elsie comincia a percepire qualcosa di strano: porte che non si aprono, misteriosi rumori notturni, oggetti che si spostano senza che nessuno li abbia apparentemente toccati. Poi fanno la loro comparsa i cosiddetti "amici silenziosi", sagome di legno che rappresentano persone a grandezza naturale, usate nei secoli precedenti per divertire gli ospiti. Ma quelle sagome scovate in soffitta nascondono una storia inquietante...

Elise Bainbridge è giovane, incinta e vedova. Proveniente da una famiglia benestante, ma non ricchissima, di estrazione commerciale, sposa per amore un maturo nobiluomo. Il loro idillio, però, viene interrotto troppo presto. L'amato marito muore improvvisamente proprio mentre si era recato nella tenuta di campagna, in attesa di essere raggiunto dalla moglie.
L'arrivo di Elsie nella tenuta della famiglia del marito è sconfortante: tutto intorno a lei è squallido e decadente, la servitù scarsa ed impreparata, la compagnia di altri essere umani assente. In questa situazione Elsie comincia ad avvertire che qualcosa non va in quella grande casa, ma distrutta dal dolore e stremata dalla gravidanza, non sa cosa sia vero e cosa non lo sia.

Ed insieme a lei non lo sappiamo neanche noi lettori. Il fascino di questo romanzo comincia da qui.
La storia infatti parte dalla fine, espediente letterario che apprezzo moltissimo. Elsie è in manicomio, stravolta, confusa, sull'orlo della pazzia. Cosa è accaduto? E possiamo fidarci di quello che lei stessa racconta come fosse la verità?

Gli amici silenziosi è un romanzo che si inserisce nel solco della narrativa horror, o meglio, soprannaturale, tracciato, secoli fa, dai grandi romanzi gotici.
La storia parte in sordina, e per qualche pagina ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte una trama tutt'altro che notevole. Insomma, una grande casa di campagna, una donna sola, misteriosi scricchiolii e nessuno a cui chiedere aiuto sono tutti elementi visti e letti un milione di volte.
Eppure Gli amici silenziosi lentamente riesce a creare una tensione costante nel lettore, aggiungendo man mano dettagli che elevano il romanzo e gli danno una sua connatazione e una sua originalità. La maggior parte del merito va alla cura con cui l'ambientazione è stata costruita. La grande casa, decadente e soffocante, incombe letteralmente in ogni pagina che leggiamo, toglie il fiato e rende ogni dettaglio, anche il più insignificante, inquietante.
Se inizialmente, come detto, non ero affatto presa e per nulla spaventata, proprio per la certosina cura nella costruzione dell'ambientazione, col procedere della lettura ho iniziato ad avere prima ansia, poi costantemente il cuore in gola. Ci sono scene nel libro (e in particolare ce n'è una, che ovviamente non racconterò, che coinvolge un corridoio di notte) che sono descritte talmente bene e talmente vividamente da fa accapponare la pelle.

Il romanzo, insomma, fa benissimo il suo dovere: crea ansia, tensione e curiosità; avvince il lettore impedendogli di mettere giù il libro; costruisce una trama solida, misteriosa, impreziosita da rivelazioni sul passato della casa e della famiglia Bainbridge. L'autrice riesce abilmente a mescolare le carte in tavolo, facendoci dubitare della sanità mentale di Elsie e di quello che abbiamo appreso attraverso i suoi occhi e la sua voce narrante.
Il finale è splendido, evita spiegazioni forzate ma lascia benissimo intendere al lettore cosa sia accaduto davvero.
Far paura senza mostri, squartamenti e fiumi di sangue non è sempre semplice. È necessario avere eleganza e intelligenza, due qualità che il romanzo sicuramente possiede.

Consiglio questo romanzo a tutti i lettori, con la raccomandazione di fare attenzione alle porte (chiuse e aperte) mentre lo leggete.

Voto: 8

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